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La V Comunità Montana Montepiano Reatino

Itinerari Turistici

Fiume Velino Chiesa di Sant'Antonio Santuario di San Francesco Resort Colle di Costa Monumento a Lucio Battisti

Tradizioni vere,
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Colli sul Velino
Fiume Velino

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Contigliano
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Labro
Resort Colle di Costa

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Poggio Bustone
Monumento a Lucio Battisti

"La Comunità Montana Montepiano Reatino": i comuni

Il territorio della Comunità Montana è caratterizzato da una valle centrale, la Valle reatina, contornata da una serie di splendidi rilievi montuosi e collinari fra cui spiccano il Monte Terminillo ad est e il Monte Tancia a sud-ovest, si estende per 52.906 ettari ed è situato a nord-est della provincia di Rieti, racchiuso fra la catena dei Monti Sabini ad ovest e la catena dei Monti Reatini ad est.

La Comunità Montana è impegnata, fin dalla sua costituzione, a supporto delle attività presenti sul territorio di sua competenza e che vanno dall’agricoltura all’artigianato, dalla forestazione alla tartuficoltura, dall’allevamento zootecnico al recupero ambientale, senza dimenticare alcuni nuovi servizi di assistenza sociale come il Telesoccorso e la Telecompagnia agli anziani soli, oltre alla creazione e alla gestione di micro asili nido nei Comuni.

Tra gli obiettivi, la Comunità Montana, intende avviare una riorganizzazione dei servizi sul territorio da sviluppare in sinergia con i Comuni membri per poter ottenere una razionalizzazione delle risorse e migliorare al tempo stesso i servizi al cittadino.

comuni che compongono la Comunità Montana sono Cantalice, Cittaducale, Colli sul Velino, Contigliano, Greccio, Labro, Leonessa, Morro Reatino, Monte San Giovanni in Sabina, Montenero Sabino, Poggio Bustone e Rivodutri.

Gastone CuriniPresidente della Comunità è Gastone Curini, mentre i due assessori sono Renato Avicenna e Guerrino Caprioli.

 


Uffici ed orari

Via A.Manzoni, 10 - 02100 Rieti (IT)
Centralino 0746 - 25 63 1
Presidente 0746 - 25 63 31
Fax 0746 - 27 11 87
e-mail: info@5cm.rieti.it
e-mail PEC: info@pec.5cm.rieti.it
web site: http://www.5cm.rieti.it

Orari di apertura degli uffici:
da lunedì a venerdì: ore 9,30 - 12,30
inoltre lunedì e mercoledì dalle 15,00 alle 17,00

La Storia

La montagna, la pianura, il fiume: sono da sempre gli elementi che caratterizzano il territorio della Quinta Comunità Montana e proprio da questi elementi trae origine il suo nome “Montepiano Reatino”.

Una pianura circondata da monti e solcata da un fiume: il Velino. Uno scenario naturale invidiabile e che fin dall’antichità ha condizionato la tipologia degli insediamenti delle varie popolazioni che nel corso dei secoli hanno abitato questi luoghi. Infatti, la pianura reatina fu occupata, in epoca preistorica, da un grande lago denominato “Lacus Velinus” dal nome del Fiume Velino che l'ha generato. sport della comunità montana di montepiano reatino

La presenza del lago rappresentò una ricchezza per il territorio ed indusse le popolazioni ad insediarsi ai suoi bordi o lungo i pendii dei monti circostanti. La pescosità del lago trasformò gli abitanti in abili pescatori, ma allo stesso tempo la tendenza delle acque a ristagnare e a formare zone paludose e insalubri, ne fece una seria minaccia per la salute causando lunghe epidemie di malaria.

Per questa ragione, ma anche per guadagnare terra da destinare all’agricoltura, in epoca romana il Console Marco Curio Dentato, fece eseguire, nel III secolo a.C., il primo taglio dello sbarramento travertinoso presso la località che Marmore.

Un’opera di portata straordinaria per quel tempo, ma che risolse solo per qualche secolo il problema dell’allagamento della piana reatina, perché le acque calcaree del fiume Velino continuavano ad ostruire a se stesse il passaggio alla confluenza con il fiume Nera.

Una bonifica del territorio fu raggiunta solo nel 1596 con i lavori voluti da Papa Clemente VIII, ma questo non evitò i periodici allagamenti che continuarono fino agli anni ’30 del Novecento, quando grazie alla costruzione di due imponenti dighe venne regolamentato il flusso delle acque provenienti dai fiumi Salto e Turano che solcano le valli omonime.

Ma anche quest’opera provocò due effetti: da una parte contribuì a risolvere il problema degli allagamenti della valle reatina e rese disponibile l’acqua dei fiume per la produzione di elettricità, dall’altra modificò il territorio circostante provocando l’esodo delle popolazioni delle valli inondate dalle acque dei due fiumi che ricostruirono più a monte gli abitati.

I comuni


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